Pianta della famiglia delle
Tiliaceae, distribuita allo stato spontaneo in Europa e in Asia. In Italia si
trova nelle zone montane e submontane delle Alpi e qua e là
nell'Appennino. Viene spesso coltivata in giardini, viali e parchi insieme alle
specie a fiore doppio, o «tigli
americani».
GENERALITÀ Il
tiglio è un albero a foglia caduca alto fino a 25 m, con un sistema
radicale costituito da una radice principale a fittone e da numerose radici
laterali. È in grado di emettere dall'apparato radicale dei polloni che servono
per la riproduzione vegetativa della pianta. La corteccia del fusto e dei rami
è liscia e presenta una colorazione bruno-grigia, tendente al nerastro
nei fusti vecchi. Le foglie sono ovali o
arrotondate e presentano un picciolo lungo e peloso; hanno base cuoriforme e
asimmetrica, mentre l'apice è acuminato. Il margine è dentellato
più o meno regolarmente. La pagina superiore della foglia è di
colore verde scuro, mentre quella inferiore è grigiastra per la presenza
di tomentosità dovuta a ciuffi di peli bianchi presenti soprattutto
all'inserzione delle nervature secondarie sulla
primaria. I fiori, in numero di 3-5, sono riuniti
in una infiorescenza pendente, portata da un lungo peduncolo saldato per
metà della sua lunghezza con una brattea di forma allungata, che nella
metà superiore diverge formando un'ala. I singoli fiori hanno un calice
semplice, formato da cinque sepali di forma ovalare, e una corolla di cinque
petali semplici di colore giallo. Gli stami sono numerosi e presentano filamenti
di colore aranciato. Il frutto è una noce di
forma subsferica che contiene il seme. Per scopi
terapeutici si utilizzano i fiori con la
brattea.
IMPIEGO
TERAPEUTICO Il tiglio è pianta nota fin
dall'antichità per le sue blande proprietà sedative del sistema
nervoso centrale e come calmante della tosse. Le infiorescenze sono infatti
utilizzate in infuso per queste proprietà, nonché per combattere
le bronchiti e per facilitare l'espettorazione. L'azione tranquillizzante del
tiglio è stata confermata da recenti sperimentazioni, sia farmacologiche
che cliniche. L'alburno del legno di tiglio ha
inoltre delle proprietà coleretiche, antispastiche e vasodilatatrici,
utilizzate soprattutto nelle affezioni epatobiliari, nelle emicranie, ma anche
per favorire la diuresi. I principi attivi del
tiglio sono: mucillagini, tannini, olii essenziali contenenti farmesolo e un
glicoside detto tigliacina, oltre a saponosidi. I
fiori hanno proprietà sudorifere e diuretiche e sono pertanto utili nel
trattamento convalescenziale dalle malattie da raffreddamento o influenzali
dovute ai cambi di stagione. Hanno inoltre proprietà emollienti sulle
mucose del cavo orale e della gola ed esercitano azione vasodilatatrice
ipotensiva. Sono utili anche per conciliare il
sonno. Esternamente il tiglio ha proprietà
emollienti, decongestionanti e rinfrescanti sulla pelle e sulle mucose
arrossate; risulta quindi particolarmente indicato nelle scottature, negli
eritemi solari e nelle infiammazioni in genere. In
cosmetica le infiorescenze di tiglio sono utili per rivitalizzare le pelli
afflosciate e
stanche.
PREPARAZIONI -
Uso interno: si utilizzano l'infuso e la
tintura. L'infuso si prepara con 10-20 g di fiori
di tiglio per litro di acqua bollente. Si lascia a riposo per 5-10 minuti, si
filtra per tela. Se ne prendono 2-3 tazze al
giorno. La tintura viene preparata con 150-200 g di
fiori di tiglio per litro di alcool a bassa gradazione (20-30°). Si lascia
a macero per una settimana, si filtra per tela, si lascia riposare per 10-15
giorni. La tintura così preparata si prende a cucchiai: 4-6 al
giorno. Le preparazioni sopraindicate per uso
interno servono per conciliare il sonno e come sedativo della tosse, attivando
anche l'espettorazione.
- Uso esterno: si
utilizzano il decotto e la tintura oleosa. Il
decotto si prepara con 50-60 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15
minuti, a freddo si filtra per tela. Il decotto
così preparato serve per fare sciacqui e gargarismi, nonché per la
preparazione di compresse imbevute utili per togliere l'irritazione della pelle
e delle mucose, sia della bocca che della gola. Il decotto è inoltre
utilizzato nelle scottature e negli eritemi solari, e per togliere le
irritazioni emorroidali e delle epidermidi
delicate. La tintura oleosa si prepara con 100 g di
fiori per litro di olio. Si lascia a macero per una settimana, poi si decanta.
Si utilizza per fare frizioni sulle epidermidi infiammate e
secche.
- Uso cosmetico: il decotto per
uso esterno o la tintura oleosa sopra indicati sono utili in cosmetica per
applicazioni esterne locali, per rivitalizzare la pelle rugosa e
stanca.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE I fiori di tiglio si raccolgono
all'inizio della fioritura, che si ha in giugno-luglio. Si staccano con il
peduncolo, comprendendo quindi le brattee. Si fanno poi seccare disponendoli in
sottile strato su graticciati, all'ombra, in locale ben
aerato. I fiori di tiglio si conservano in
sacchetti di carta chiusi, o meglio in vasi di vetro scuro chiusi. Devono essere
rinnovati tutti gli anni. L'alburno del legno si
ottiene facilmente dai rametti di tiglio o dai fusti di 3-4 cm di diametro,
togliendo la corteccia e prendendo la parte legnosa chiara di sviluppo annuale.
Si stacca questa parte con l'uso di un coltello e si pone a seccare al sole sino
a completo essiccamento. Si conserva, in carta o in tela, ridotta in minuti
frammenti o scagliature. La coltivazione del tiglio
si fa agevolmente per trapianto dei polloni che vengono emessi dall'apparato
radicale. I polloni vanno trapiantati ai termine del periodo vegetativo, da
ottobre a dicembre. La riproduzione di questa
pianta da seme porta invece a notevoli complicazioni, essendo essa alquanto
delicata nel primo periodo vegetativo. Si possono comunque ottenere giovani
piante da qualsiasi vivaista o floricultore. Il tiglio va piantato nei mesi
invernali o all'inizio della primavera, sino a
marzo. È pianta che si adatta assai bene a
qualsiasi tipo di terreno, ma in estate la specie Tilia platyphyllos soffre
parecchio il clima secco, che brucia le foglie. Più adatte alla
coltivazione sono le specie americane a fiore doppio, come la Tilia americana e
la Tilia cordata, che presentano le stesse proprietà terapeutiche del
tiglio a fiori semplici.
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